Opinione. Punto di vista. Tribuna.
Il tempo dei catalani.
Brauli Tamarit Tamarit. Gruppo Matemàtica de la Història.
Traduzione: Loto Perrella.
«La cultura creata dai nostri antenati ha subito e continua a subire un’intensa manovra di censura».
Lo storiografo Juli Gutièrrez Deulofeu, nel continuare la Matematica della Storia di suo nonno Alexandre Deulofeu, nella sua opera e conferenze dice che i catalani abbiamo l’abitudine di offrire argomenti esclusivamente economici per giustificare la nostra libertà come nazione, mentre che gli argomenti più forti sono quelli culturali, intendendo per cultura ogni sorta di creazione non soltanto artística, ma anche filosofica e scientifica.
Secondo Alexandre Deulofeu, i popoli del mondo vivono in civiltà o culture che si succedono fra di loro con una durata massima di circa 5100 anni, divise in tre cicli di circa 1700 anni. Il primo ciclo ripete le linee basiche della cultura precedente. Il secondo ciclo è quello dell’apogeo, e mostra la sua vera personalità. Il terzo ciclo ripete le linee basiche dei due cicli precedenti. Ogni ciclo è diviso in una prima fase creativa di frammentazione demografica di circa 650 anni et di una seconda fase di grande unificazione di circa 1050 anni, quando appaiono i grandi imperi. Sono esempi delle culture descritte, fra altre, quella sumera, l’egizia e la greca.
Deulofeu dimostra che l’Empordà e il Rossiglione, e quindi la Catalogna, verso l’anno 800 sono stati la culla del secondo ciclo della civiltà europea occidentale. È questa una realtà che, secondo il giornalista David de Montserrat, meriterebbe un documentario como continuazione di Alexandre Deulofeu, l’historiador del futur (Alexandre Deulofeu, lo storiografo del futuro). La prima cultura incomincia essendo cristiana, e produce, con le sue virtù e i suoi difetti, le fondamenta ideologiche dell’Europa occidentale, stendendosi poi negli altri continenti grazie alla spinta degli scopritori e colonizzatori europei, molti dei quali erano catalani.
La vita media indicativa degli imperi è di circa 550 anni. Anche se ci sono degli imperi che non si sono mantenuti tanto quanto l’impero spagnolo fino ad oggi, alla civiltà europea occidentale o catalana restano ancora circa 500 anni del secondo ciclo e 1700 del terzo.
Oggi, 6 agosto, fa 85 anni che è nato Lluís Maria Xirinacs, e ne fa 10 dal suo sublime Acte de Sobirania (Atto di sovranità). Egli fu uno studioso della cultura umana e creatore di una vasta opera da cui emerge il Model Global de la Realitat (Il modello globale della realtà), –Globàlium–. Oggi è pure un buon regalo, ciò vuol dire che contribuisce una solidità crescente al gruppo del ricercatore Jordi Bilbeny, mettendo in evidenza, allo stile di un detective, che la cultura inizialmente creata dai nostri antenati ha subito e andora subisce un intenso lavoro di censura da parte degli imperi che la hanno dominato. Indica che è necesario attivare un lavoro tenace e accurato di recupero della vera genesi delle sue realizzazioni, estensibile a quella di ricercatori di altre culture perseguitate, come per esempio quella maya e quella indiana, permettendoci allo stesso tempo di scoprire la verità nascosta sotto il tappeto della storia.
Link per l’articolo originale catalano:
http://www.elpuntavui.cat/opinio/article/8-articles/1209835-el-temps-dels-catalans.html